Chi è Vincenzo Vecchi e perché bisogna impedire il suo rimpatrio in Italia?
Vincenzo Vecchi è stato arrestato l’8 Agosto in Bretagna, colpito da due Mandati d’Arresto Europei (MAE) a causa di due condanne a 13 e 4 anni di prigione in Italia. Si tratta di sentenze pronunciate senza prove e completamente sproporzionate rispetto ai presunti fatti imputati.
Innanzitutto Vincenzo aveva partecipato nel 2001 alla manifestazione contro il G8 di Genova e, in secondo luogo, ad una manifestazione antifascista non autorizzata a Milano. Quest’ultima si opponeva alla sfilata del partito di estrema destra “Fiamma Tricolore” che, secondo la legge Scelba, avrebbe dovuto essere vietata per apologia di fascismo.
Proprio come molti altri italiani/e è stato vittima della repressione del Codice Rocco, ereditato dagli anni del fascismo di Mussolini, con l’accusa di “devastazione e saccheggio” che si basa sulla nozione di “concorso morale”. Si tratta di un principio di colpevolezza collettiva, completamente in antitesi con la presunzione di innocenza e con i diritti fondamentali. Esso permette di emanare condanne dai 6 ai 15 anni di carcere per la semplice presenza ad una manifestazione, senza alcuna prova materiale. Questa legge è stata riesumata per condannare Vincenzo e le sue compagne/compagni a pene molto pesanti. I1
Il Comitato di solidarietà per Vincenzo ha provato che il MAE emesso per la condanna relativa alla manifestazione antifascista di Milano nel 2006 è illegale, falso e, quindi, scorretto, visto che la pena è già stata scontata. 2Allo stesso modo è stato dimostrato che il MAE per la manifestazione contro il G8 di Genova del 2001 è incompleto e non conforme alla legge. Questo è il motivo per cui la corte d’appello che tratta la questione ha chiesto un implemento di informazioni alla giustizia italiana.3
Ricordiamoci della repressione estremamente brutale che ha segnato il controvertice di Genova. Essa ha traumatizzato buona parte dell’Italia e dissuaso diverse generazioni ad esercitare il diritto a manifestare. Uno studente no global è stato ucciso con un proiettile alla testa. Centinaia di altre persone sono state massacrate (la scuola Diaz4, una vera e propria “macelleria” secondo le parole di uno degli stessi poliziotti accusati), sequestrate, umiliate e torturate.
“ A Genova un numero incalcolabile di persone innocenti ha subito violenze fisiche e psicologiche che le ha segnate a vita”, ha ammesso il capo della Polizia nel 2017.5
Questa violenta repressione poliziesca fu condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo6 e da Amnesty International7, ma fu oggetto di impunità totale: nessun processo ebbe mai luogo dopo la morte di Carlo Giuliani e non ci fu nessuna condanna per i carabinieri.
Il G8 di Genova segna una svolta sia nelle lotte che nelle risposte date dagli stati europei. Ecco perché la storia di Vincenzo ci dimostra che tutte e tutti potremmo, un giorno o l’altro, essere direttamente toccate/i: essa ci riguarda tutte/i.
Per capire bene il Mandato d’Arresto Europeo
Il MAE, messo in piedi per rimpiazzare il procedimento di estradizione all’interno della comunità europea, non crea nient’altro che un rapporto amministrativo automatico tra le istituzioni giudiziarie dei vari paesi, laddove la società civile non ha più spazio per intervenire, in particolare per quanto riguarda le/i prigioniere/i politiche/i. Ogni azione sul potere politico volta ad impedire la consegna di una persona ad un paese terzo è resa inutile, essendo ormai dato per scontato che lo stesso potere politico non ha più il diritto di pronunciarsi in merito o di impedire tale estradizione.8
Pia Klemp, capitana tedesca della nave di salvataggio “La Luventa”, poi la “Sea watch”, accusata dalla giustizia italiana di “ favoreggiamento e complicità con l’immigrazione clandestina”, ne rappresenta un perfetto esempio9. Se una condanna fosse stata pronunciata e confermata dalla Corte di Cassazione italiana, Pia Klemp non avrebbe potuto trovare rifugio in nessuno dei paesi europei, neanche se ci fossero stati vizi di procedura.
Il caso di Vincenzo ben dimostra che uno stato può falsificare e persino costruire di sana pianta un MAE, nell’intenzione vendicativa di mettere le mani su un/una militante che vuole mettere a tacere imprigionandola/o. Questo MAE è pieno di risvolti che possono determinare la totale incapacità di far rispettare i nostri diritti fondamentali e procedurali. Quindi abbiamo tutto il diritto di chiederci:
quanti, tra i 18 mila e i 19 mila MAE emessi ogni anno10, non sono mai stati dichiarati come tali? Il MAE è denunciato delle organizzazioni di difesa dei diritti umani come “capace di imbavagliare gli oppositori politici, a causa dell’estensione abusiva del termine “terrorismo” che, ormai, può inglobare qualunque espressione politica che sia un minimo radicale.”11
Nell’integrazione delle giurisdizioni d’emergenza all’arsenale legislativo c’è una deriva repressiva estrema e deleteria sempre più’ pesante. Ovunque in Europa il “mantenimento dell’ordine” va verso un’escalation, si scatena la violenza della polizia e vengono adottate leggi liberticide. In Francia la legge “anti casseur” è usata per reprimere le lotte facendo ricadere la responsabilità della violenza sulle/i manifestanti, gli altermondialiste/i, le ecologiste/i, le/i giovani dei quartieri periferici, i gilet jaunes, le/i migranti alle frontiere…. Rende possibile effettuare degli arresti per il solo “delitto” di “partecipazione ad un gruppo che potrebbe commettere atti di danneggiamento e violenze”, proprio come il “concorso morale” del codice Rocco in Italia.
Di qui, come è possibile non preoccuparsi della sorte riservata alle persone arrestate in questo contesto di ripresa dei movimenti di estrema destra? Quale segnale di allerta esisterebbe realmente se questo mondo tornasse a orientarsi verso “l’innominabile”? Come sarebbe possibile difendere, in nome dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, quelle e quelli che si oppongono a tutto ciò per delle idee?
E’ per tutto questo che noi non vogliamo che Vincenzo Vecchi venga consegnato alle autorità italiane. Nel contesto politico attuale non vogliamo che diventi un trofeo della politica repressiva portata avanti dal governo italiano, né che la giustizia francese agisca in continuità con essa.
Possiamo affermare che Vincenzo Vecchi, come le/gli altre/i “di Genova” e “di Milano” è un prigioniero politico. E’ stato condannato a pene enormi, senza neanche il bisogno di provare la sua colpevolezza; pene, quindi, illegali, poiché senza alcun rispetto dei “procedimenti giudiziari comuni” né della dichiarazione dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
Facciamo appello a tutti i collettivi ed alle organizzazioni associative, culturali, sindacali e politiche per firmare questo appello per la liberazione di Vincenzo Vecchi e per la rimessa in discussione di quest’arma di repressione che è il Mandato di Arresto Europeo.
Vi invitiamo ad unirvi a tutte le iniziative che esigono la liberazione di Vincenzo, a sostenere le iniziative contro la criminalizzazione del diritto a manifestare.
Comité de soutien à Vincenzo
1Infokiosques.net, 24/09/2012 https://infokiosques.net/lire.php?id_article=975
2Il decreto ufficiale è scaricabile (in italiano) sul sito del Comitato di sostegno a Vincenzo https://www.comite-soutien-vincenzo.org/docuemnts-a-diffuser/
3“Le Télégramme”, 23/08/2019, https://www.letelegramme.fr/ille-etvilaine/rennes/vincenzo-vecchi-la-justice-demande-un-supplemet-d-information-23-08-2019-12365760.php
4Film “Diaz” (2013), vedere lo sfondo del documentario del Comitato di Sostegno a Vincenzo Vecchi: https://www.comite-soutien-vincenzo.org/info-kiosques-genes-2001/
5“Libération”, 20/07/2017, https://www.liberation.fr/planete/2017/07/20/g8-a-genes-des-manifestants-ont-ete- tortures-admet-le-chef-de-la-police-italienne_1585042
6“Le Monde”, 7/04/2915 https://www.lemonde.fr/europe/article/2015/04/07l-italie-condamnee-par-la-cedh-pour-des-violences-policieres-lors-du-g8-de-genes-en-2001_4611183_3214.html
7Communiqé “Amnesty International”, 5/04/2005 https://www.amnesty.be/infos/actualites/article/italie-g8-de-genes-un-proces-attendu-et-bienvenue
8Per maggiori informazioni sui mandati d’arrestto europei (MAE), vedere il testo del Comitato di Sostegno a Vincenzo, “Come il MAE corrompe le libertà fondamentali: l’affaire Vincenzo Vecchi”. E’ scaricabile dal sito www.comite-soutien-vincenzo.org
9“L’Obs”, 12/06/2019, https://www.nouvelobs.com/migrants/20190612.OBS14266/mobilisation-pour-l-humanitaire-pia-klemp-poursuivie-en-italie-pour-avoir-sauve-des-migrants- en-mer.html
10“Le Monde”, 9/10/2019, https://www.lwmonde.fr/societe/article/2019/10/09/le-recours-au-mandat-d-arret-europeen-par-les-pprocureurs-fragilise_6014811_3224.html
11“Mille Babords”, 8/03/2011 https:77www.millebords.org/spip.php?article16791