Riprendiamo l’intervista di Radio Onda d’Urto con Eugenio Losco, avvocato milanese, che fornisce assistenza ai legali francesi.

Siamo tornati sul caso giudiziario di Vincenzo Vecchi, compagno condannato a 11 anni e 6 mesi di reclusione per «devastazione e saccheggio» in riferimento ai fatti del G8 del 2001 e a quattro anni per la manifestazione antifascista in corso Buenos Aires a Milano del 2006 indetta per contestare Fiamma Tricolore.

La sentenza definitiva sui fatti di Genova è arrivata con il pronunciamento della Cassazione del 12 luglio 2012 con pene detentive dai 6 ai 15 anni nei confronti di un totale di 10 imputati, di cui 5 rimandati in appello per valutare alcune attenuanti. Vincenzo si è sottratto al carcere con il trasferimento in Francia. L’8 agosto dell’anno scorso, però, è stato arrestato Oltralpe, mentre si recava al lavoro, ed è stato portato in galera. In suo sostegno si sono costituiti due comitati: uno francese e l’altro italiano.

In seguito la magistratura italiana ha chiesto la sua estradizione, sulla base di un Mandato di Arresto Europeo, al quale lo scorso mercoledì è arrivata una risposta negativa da parte della corte d’appello di Angers. I giudici sono entrati nel merito della richiesta dell’Italia, contestando come nell’ordinamento francese non esista un reato assimilabile a quello di devastazione e saccheggio e al meccanismo del concorso morale. Da tempo nel nostro paese l’accusa di devastazione è contestata nel suo significato normativo e si ricorda la sua origine fascista legata al Codice Rocco del 1930.

Per approfondire la vicenda di Vincenzo ci siamo collegati con Eugenio Losco, avvocato milanese, che fornisce assistenza ai legali francesi di Vecchi.