All’alba del 13 maggio i Ros della procura di Bologna hanno dato esito all’operazione “Ritrovo” arrestando sette compagne/i e imponendo ad altri cinque l’obbligo di dimora. L’accusa, come un copione ormai logoro, è di associazione sovversiva con finalità di terrorismo (art. 270bis), istigazione a delinquere, danneggiamento e deturpamento…fino all’incendio di un ripetitore televisivo.

Prestando attenzione alle dichiarazioni della procura che ha condotto l’inchiesta si chiariscono meglio gli obiettivi e la natura dell’operazione: «In tale quadro, l’intervento, oltre alla sua natura repressiva per i reati contestati, assume una strategica valenza preventiva volta ad evitare che in eventuali ulteriori momenti di tensione sociale, scaturiti dalla particolare descritta situazione emergenziale, possano insediarsi altri momenti di più generale “campagna di lotta antistato” oggetto del citato programma criminoso di matrice anarchica».

Un’operazione repressiva dunque con una finalità ben esplicitata di “prevenzione” delle lotte, perché le condizioni disumane che il capitalismo produce stanno subendo un impulso che porterà a nuove e grosse contraddizioni a cui le masse risponderanno ribellandosi, ed è pertanto indispensabile per i padroni, avvalendosi degli apparati statali polizieschi, reprimere in primis le avanguardie delle lotte affinché sia anche da monito per tutti. Infatti, nelle dichiarazioni della procura, si fa espressamente riferimento alla partecipazione degli indagati ai presidi in solidarietà con le recenti lotte dei prigionieri nelle carceri italiane, scoppiate in seguito all’epidemia da coronavirus. Ma non solo, si tratta di compagne e compagni che hanno scelto la militanza piuttosto che chinare la testa, sempre vicini e solidali con le lotte degli immigrati, dei lavoratori, dei popoli oppressi e contro le guerre imperialista…e ricordiamo infine il loro sostegno alla campagna per la liberazione di Vincenzo.

Ma la solidarietà è la nostra arma. I compagni e le compagne che oggi subiscono la repressione non saranno mai soli e ci batteremo per la loro liberazione. La nostra risposta sarà quella di portare avanti le stesse lotte, con lo stesso impegno, convinzione ed entusiasmo…continueremo a farlo insieme a loro, fianco a fianco, in ogni luogo e contesto.

Sempre complici e solidali con chi lotta!

Tutte/i libere/i!

 


Di seguito gli indirizzi per la corrispondenza:

Giuseppe Caprioli, Leonardo Neri
C. R. di Alessandria “San Michele”
strada statale per Casale 50/A
15121 Alessandria

Stefania Carolei
C. C. di Vigevano
via Gravellona 240
27029 Vigevano (PV)

Duccio Cenni, Guido Paoletti
C. C. di Ferrara
via Arginone 327
44122 Ferrara

Elena Riva, Nicole Savoia
C. C. di Piacenza
strada delle Novate 65
29122 Piacenza